sabato 20 gennaio 2018

Frittelle dolci o salate.....e la magia di una nonna o di una zia!!

E' inverno inoltrato, le giornate di gennaio corrono veloci, e prima che in un batterbaleno sia gia' Carnevale mi tocca togliere l'albero di Natale che, non vi nascondo, abbiamo acceso fino a ieri sera.
Mi son svegliata presto nonostante fosse sabato, con la sveglia di Laura che doveva andare a scuola, per riempire lo scatolone con tutte le decorazioni...ognuna di essa risale ad un Natale differente e ad ognuno ormai e' legato un ricordo. I cuoricini fatti a punto croce ricamati mentre ero in attesa di Laura, i pupazzi di latta della Signora Maria, la mamma della mia amica, che quando venni a vivere in questa casa mi dono' degli addobbi perche' non avevo nulla. Le palline fatte a mano dalle mamme delle amichette di Elvira, tutte diverse, che ogni anno compriamo al mercatino di beneficenza della scuola. Ed ancora i pupazzetti della maestra della scuola di danza, le stelle verdi prese in un mercatino di Napoli, angioletti tutti diversi pescati in ogni dove ci fosse aria di Natale, le decorazioni di legno che ho trovato in qualche negozio di cinesi quando avevo voglia di perder un po' di tempo sotto Natale senza spendere una fortuna.
Poi una pallina speciale che mi e' stata donata da una persona con l'augurio che quest'anno si possa avverare un piccolo sogno...ma di questo ve ne parlero' scaramanticamente quando avro' norizie....nel frattempo la ripongo nello scatolone con l'augurio che l'anno prossimo nel riprenderla qualcosa sara' accaduto...
Tutto riposto nello stanzino, questa stanza magica dove ci finisce ogni cosa, che piu' roba ci metti e piu' ne contiene, ma che ad un certo punto ha bisogno di ordine...quindi arriva una mattina come queste in cui devo riportare un equilibrio altrimenti rischio seriamente che mi crolli tutto addosso.
Gran parte delle cose sono ormai da buttare, chissa' perche' mai le avevo conservate! Altre le ritrovo e mi dico: "Ah, e' qui che eravate finite".
Album di foto che ti viene voglia di riguardare, libri del liceo e dell'Universita' che conservo gelosamente come se fossero reliquie, guide turistiche che parlano dei viaggi fatti o di dove vorrei ancora andare...un mondo ormai che ha quasi totalmente cancellato negli anni cio' che invece era di nonna e di zia che abitavano qui.
Ma una cosa ricordo di questo stanzino...era la meraviglia delle meraviglie, la loro dispensa, il posto dal quale comparivano le cose piu' buone e gli arnesi per prepararle. 
Un lato era dedicato a cibi e conserve, l'altro a pentolame, fornacella e carboni, a tutto quanto fosse utile per cucinare. 
Si perche' la casa di una nonna,(nel mio caso c'era anche zia) e' sempre pronta per accogliere i propri nipoti. 
La casa di una nonna profuma di cose buone, come un negozio di coloniali...ed hanno il potere di riaffiorare quando ne ho nostalgia. 
Per magia qui ne venivano fuori biscotti, grissini croccanti, scioglievolissima Nutella, bottigliette di succhi di frutta. C'era sempre qualche caramella o gianduiotto nella scatola di latta delle "Rossana", non occorreva che fosse l'Epifania...poi tiravano fuori un frullatore, il tavoliere ed il matterello e cucinavano qualcosa a sorpresa.
Nelle domeniche pomeriggio a volte qualcosa succedeva....compariva il pezzetto di lievito di birra ed un pacco di farina...ed allora capivo che era il momento delle mitiche frittelle!!
Loro amavano piu' il dolce che il salato quindi le rotolavano calde nello zucchero.
Alle mie bimbe piacciono più nella versione rustica ed allora, in un pomeriggio come questo, dopo pranzo prendo la ciotola e ne preparo l'impasto che lievitera' fino a sera... io le preparo sia dolci che salate!
Ingredienti:
500 gr, di farina
una bustina di lievito di birra disidratato
1 cucchiaio raso di zucchero
un cucchiaio raso di sale
acqua tiepida q.b. 
olio di girasole per friggere
zucchero o uvetta per le frittelle dolci
Procedimento:
Versare la farina in una ciotola ed aggiungere il lievito, lo zucchero ed il sale. Mescolare tutti gli ingredienti secchi e poi poco alla volta aggiungere l'acqua tiepida finche' l'impasto abbia una consistenza molliccia. Far riposare due/tre ore e quando sara' cresciuta si potra' friggere. Mettere l'olio in una padella ed una volta bollente calarci un po' di pastella aiutandosi con un cucchiaio ed un cucchiaino. Abbassare a temperatura media per evitare che le frittelle cuociano fuori ma restino crude dentro. Una volta pronte passarle su carta assorbente.
Servirle calde dopo averle rotolate nello zucchero se si vogliono dolci e con su un pizzico di sale se piacciono salate.
Sono semplici da fare e di costo ridotto, stuzzicanti come apericena insieme a tante bollicine oppure scioglievoli nella forma dolce. Le trovi nei banconi delle rosticcerie di Napoli come street-food o nelle sagre di paese vendute nei cuoppi.
Queste frittelle sono state il mio salva-cena delle feste di Natale. Infatti dopo i lunghi pranzi avevo i ragazzi che arrivata sera avevano di nuovo fame....ed allora tiravo fuori a sorpresa questa pasta che avevo messo a crescere prima di cominciare a pranzare e con una padella di olio bollente la festa continuava....frittelle per tutti!!!
Una mia zia mi ha raccontato che dai suoi parenti a Matera le frittelle sono con dentro l'uva passa e cosi' stasera ho voluto provale anche cosi'...buone!!
In Campania ogni stagione vede frittelle diverse...in estate impazzano quelle con dentro le alghe oppure i fiori di zucca...insomma le varianti sono molteplici!!
P.S. Quest'anno, dopo la frittura, per tranquillizzare chi temeva l'odore di fritto per tutta casa, ho provato un metodo trovato in rete....un pentolino pieno di acqua e mezzo tappino di ammorbidente per bucato a bollire per cinque minuti....e poi spento e lasciato li'....ha reso casa piena di un buon profumo.
Che dire: "Buone frittelle a tutti!!!!".

domenica 7 gennaio 2018

Lumachine di mare al sugo....e la magia di un presepe!!!

Eccolo arrivato il nuovo anno, accompagnato da un tubo pieno di coriandoli esploso in tutta la stanza, dallo spumante versato nei calici per il brindisi, dal luccicoso sfrigolare delle stelline accese e da una nuvola di fumo e di botti che rimbombano fuori.
Si comincia daccapo, si riparte per ripercorrere i mesi, i giorni e le ricorrenze cadenzate ma con la consapevolezza che non saranno piu' le stesse, non piu' uguali al passato.
E' un buon punto di partenza per chi ha vissuto momenti tristi o difficili e vuole ripartire scrivendo giorni piu' sereni, e' uno stimolo a far di meglio per coloro che hanno raggiunto traguardi importanti vivendo momenti indimenticabili.
L' augurio e' non farsi intimorire dal cambiamento perche' la vita puo' sempre sorprendere. Anzi e' li che ciascuno di noi mostra la propria resilienza e riesce a mettere nuovi punti fermi nel proprio percorso.
Sara' poi un anno di lancio per chi ha passato il 2017 a disegnare un progetto, a metterlo in campo, ed ora bisogna farlo volare!
Mi ritrovo personalmente in ognuna di queste situazioni avendo lottato, vissuto cambiamenti che mi hanno prima impaurito e poi mi hanno aperto mondi nuovi, mettendo punti fermi, disegnando progetti nuovi che spero vadano in porto.
E prima che l'anno riprenda il via mi crogiolo un ultimo istante in questo semi-torpore di vacanze natalizie con ritmi diversi ed ore riempite cosi' bene da essere sembrate lunghe e corposte di momenti davvero belli.
Non poteva mancare il rito di una visita per presepi e quest'anno la scelta e' caduta nella chiesa di Santa Maria dell'Olmo a Cava de' Tirreni.

I presepi riprendono un po' le atmosfere dei nostri luoghi come quelli che ben conosco della Costiera Amalfitana. Case arroccate, vicoli stretti fatti di scale illuminate dalla luce tremolante dei lampioni che donano un bagliore dorato ai ciottoli tra le case.



Mi rivedo nei Natali di bimba a scendere verso casa del nonno emozionata per i giorni di festa con tavole imbandite e giochi a carte.
Mi piace sbirciare nelle case dove sono riprodotti gli ambienti di un tempo....la cucina economica con il fuoco scoppiettante come quando nonna l' accendeva ed una pentola d'acqua calda riscaldava la casa.

O la caffettiera napoletana da metter su nelle fredde mattinate invernali.


Un giro per le botteghe di artigiani....





la voglia di un sacchetto di profumate caldarroste.
La magia di ritornare indietro nel tempo....
Facendo la spesa in una delle miepescherie di fiducia ho trovato le lumachine di mare...ne ho preparate per i miei nipotini che ad uno dei pranzi infra-festivita' si sono divertiti a mangiarle con gli stuzzucadenti una ad una....finendole tutte!!

Ingredienti:
1/2 kg di lumachine
un barattolo di pelati
olio evo 
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale q.b.

Procedimento:
Lavare le lumachine di mare sbattendole piu' volte in una scolapasta. Metterle in una pentola ricoperte con abbondante acqua e cuocerle per venti minuti circa.
Preparare a parte un sughetto imbiondendo dell'aglio in olio evo e poi versando i pelati passati. Salare e cuocere circa cinque minuti.
Versare dentro le lumachine senza la loro acqua di cottura e fa cuocere il tutto per altri venti minuti tirando un po' il sughetto. Un po' di prezzemolo e servire.

Con l'aiuto di stuzzicadenti le lumachine si tirano fuori dal guscio.
Un sapore di mare che questi piccoli frutti di mare, callosi e saporiti, hanno conservato.
A tutti auguro un buon inizio anno ed una buona ripresa di tutte le attivita'!