sabato 26 ottobre 2013

Torta di carote e mandorle glassata al cioccolato.........ho dimenticato il sacco fuori la porta!!!

Stasera finalmente trovo un attimo di tempo per fermarmi senza farmi prendere dalla tentazione di scivolare sotto le coperte....mi sento stanca nel fisico e nella mente e mi ritrovo con il fiato corto a correre da una parte all’altra senza avere abbastanza tempo, con un’agenda che era già piena e che continua ad infittirsi di cose da fare....ed a poco servono i diversi post-it multicolore e multiforma per rendere gli appuntamenti più appetibili....ho sempre paura di non farcela ed anche se poi riesco a fare tutto il conto è non esserne mai troppo soddisfatta, di non essermi goduta niente..

Ed allora cominciano a girarmi nella testa le parole del mio primo responsabile circa 13 anni fa, quando presa da mille e più problemi mi fece fare un esercizio...:”Quando sei al lavoro dimentica tutto il resto, lascia il sacco dei problemi fuori la porta, entra dentro e nelle cose che fai mettici entusiasmo...poi fai lo stesso in casa o con il tuo mondo privato...lascia fuori il sacco dei problemi del lavoro e nelle cose che fai o che vivi mettici entusiasmo....”.
Dopo giorni di allenamento...(sono una che se si mette in testa che una cosa può funzionare poi ci prova).....le cose funzionarono meglio....separando gli emisferi lavoro-affetti e mettendo un entusiasmo diverso in ogni cosa che facevo tutto sembrava più leggero, interessante e meno appesantito dalla parte restante della mia vita.....
Un giorno lui mi chiese:”Oggi il tuo sacco di problemi fuori la porta?” “Ops”- risposi- “...cavolo devo tornare indietro??? Me lo sono dimenticato lì”.
Poi ci si fa prendere dal tram tram quotidiano ed alcune cose si dimenticano.....ebbene è da qualche giorno che ho ripreso ad allenarmi a fare così...stavo piombando in una seria crisi e soprattutto non mi stava più piacendo nulla....
E così con occhi diversi guardo all’arancione della stagione che diventa il colore dominante, ai cibi, agli arredamenti, alle vetrine....tutto si è rivestito di questa tinta calda e rassicurante.... Prendo un mazzetto di carote ancora con il ciuffo, le mandorle che amo tanto e lo zucchero di canna decisamente più aromatico...ne faccio un dolce e lo presento a mia figlia che festeggia l’onomastico...ne mangiamo una fetta ciascuna tutti e la torta finisce subito....me ne chiedono un’altra al più presto....la prossima sarà fatta con più entusiasmo....
Ingredienti: 350 gr. di carote pelate e frullate
3 uova intere
200 gr. Zucchero di canna
200 gr. Mandorle tritate
100 gr. Burro
100 gr. Farina 00
1 pizzico sale
1 bustina lievito per dolci (16 gr. Pan degli Angeli)
Decorazione 4 cucchiai di confettura di albicocche
glassa di cioccolato (Pan dgli Angeli)
Accendere il forno a 170°C funzione ventilata. Separare i tuorli dagli albumi. Sbattere i tuorli con lo zucchero di canna finchè siano spumosi. Aggiungere il burro sciolto a temperatura ambiente o ammorbidito leggermente con funzione scongelamento al microonde. Unire le carote frullate, poi le mandorle, la farina setacciata ed il lievito. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale ed aggiungerli girando dal basso verso l’alto. Versare l’impasto in una tortiera da 26 cm, imburrata e infarinata, livellando la superficie con un cucchiaio. Cuocere a 170° per 40-45 minuti. Prova stecchino per la cottura.
Una volta fredda viene tolta dalla tortiera e ricoperta con la marmellata di albicocche e la glassa al cioccolato ( se si usa quella pronta va sciolta al microonde e versata secondo indicazioni sulla confezione). Diventa l’ideale per un dolce da tavola di fine pranzo o per una festa.
L’alternativa può essere ricoprirla semplicemente con zucchero a velo per renderla più adatta ad una colazione o all’ora del tea.


Il sapore di questa torta è scioglievole al morso, un pò rustico per le carote e lo zucchero di canna,diventa più dolce per la glassa al cioccolato. L’unione delle carote con le mandorle rende l’interno molto morbido ed aromatico...una torta da mangiare fetta dopo fetta.....
In autunno i folletti del bosco cominciano a spuntar fuori come funghi...ehi ne avete visti anche voi qualcuno????

venerdì 11 ottobre 2013

Zuppa di fagioli di Controne con le prime cicorie di stagione....cerco il calore di casa!

Sempre più spesso mi capita di sentire la mia più piccina che, quando rientriamo in casa da una giornata lunga dove tutti siamo stati fuori, esordisce con la sua dolce vocina anche un pò comica per quanto vuole risultare teatrale, dicendo...:”Ah! Casa dolce casa....”.
Chissà perchè mi ricorda me da piccola, quando rientravo il sabato sera con i miei genitori dalla spesa fatta per l’intera settimana e, gustando il caldo tepore dei riscaldamenti condominiali di un tempo che si accendevano ad un orario fisso prima che noi rientrassimo, indipendente da se fuori facesse caldo o freddo, assaporavo fino in fondo la gioia tangibile di una porta che si chiudeva alle nostre spalle e che di li a poco ci avrebbe donato una serata tranquilla tutti in tavola e poi davanti alla tv....

Tutto era condito dal pregustare cosa avremmo preparato per cena, anche se, dopo un giro al supermercato, si tornava con varie cosucce da poter assaporare, dai formaggi...io e mia madre amavamo il gorgonzola...alle acciughe sott’olio, ad olive condite e snack vari...insomma, rapiti dai diversi ripiani si tornava a casa con molto superfluo che però faceva gola....
Oggi al supermercato si va tutti i giorni e ad ogni orario, per l’apertura continuata e domenicale, e la grossa spesa tradizionale del sabato è sparita.
Ciò che oggi mi resta è però la voglia di godere dell’atmosfera calda che in casa si crea dopo aver preparto la cena, e se la cena è preparata con prodotti a km 0 diventa ancor più preziosa, perchè quel senso spesso plastificato e semi-indentificato dei prodotti industriali viene soppiantato alla grande da qualcosa che ha veramente.....SAPORE!!!!

E’ per lo stesso motivo che avevo conservato gelosamente un pacchetto di fagioli del piccolo comune di Controne, posizionato alle falde dei Monti Alburni nel Parco Nazionale del Cilento, che il mio compagno mi aveva portato qualche tempo fa, in attesa di trovare un abbinamento che gli rendesse giustizia.
Questi fagioli, presidio slow food che tutela le piccole produzioni di qualità da salvaguardare, si presentano piccoli, bianchi, di forma tondeggiante. La buccia è sottile ed i tempi di cottura sono nettamente inferiori rispetto ai fagioli “comuni”.
Quando l’altra sera mi hanno regalato una busta di cicorie, primizie di stagione, appena raccolte, mi è subito venuta voglia di minestra, di calore di casa, di pentola di cotto che sobbolle sul fuoco, di famiglia intorno al tavolo... E così ho messo i fagioli a mollo per l’intera notte.......in attesa che raddoppiassero il loro volume e fossero pronti per essere cucinati.
E’ vero che si son cotti in circa 45 minuti soltanto, che hanno emanato un odore in tutta casa tanto che una porzione è andata ai miei ed una alla vecchina che mi aveva donato la verdura....ma il resto si è sposato a meraviglie con queste cicorie dal sapore leggermente amarognolo.......
Ingredienti:
200gr. di fagioli di Controne
1 kg di cicorie
Olio EVO
Sale q.b.
½ l. Brodo vegetale filtrato oppure aggiunta di un dado vegetale
Procedimento:
Lasciare i fagioli a mollo per una notte in acqua fredda. Il giorno dopo sciacquarli e metterli in una pentola coperti di acqua fredda sul fuoco a sobbollire. Dopo circa 45 minuti questi fagioli son cotti. Nel frattempo lavare la verdura e scottarla leggermente in acqua bollente. In una pentola di coccio riscaldare due cucchiai di oilo EVO ed aggiungere le cicorie con il brodo o l’acqua calda ed un dado vegetale. Dopo 5 minuti aggiungere i fagioli e fare bollire per altri 15 minuti. Servire calda....
Se dopo le mille corse giornaliere vi capitasse di rientrare e di pensare che non esiste posto più prezioso di casa vostra....questo piatto vi renderà la serata molto piacevole!!!
Baci a tutti voi!!!!

martedì 1 ottobre 2013

Papaccelle con patè di tonno....conserve per l’inverno!!!

Quest’anno il ripiano delle marmellate e delle conserve langue...mi sento un pò cicala perchè ho canticchiato tutta l’estate ed ora la dispensa è vuota....mica vuole essere cattivo presagio di un inverno magro??....
Occorre rimediare...e l’autunno da queste parti aiuta non poco...
A me le papaccelle piccole e di sapore piccante fanno morire...le vedo in grandi barattoli sui ripiani degli alimentari e dei rivenditori di frutta in tutto l’Avellinese...e credo che ne vadano fieri perchè sono davvero delle piccole prelibatezze.
Nei miei quotidiani viaggi per la regione i rivenditori di frutta ambulanti mi fanno gola non poco...per qualcuno di loro sono quasi una consuetudine al passaggio e se non mi vedono per un pò credo si preoccupino...Negli anni la coppia di anziani che hanno questa rivendita nell’alta Irpinia mi hanno vista crescere, e quando la scorsa settimana son passata da loro mi hanno già considerata in prenotazione per un sacco di castagne che è prossimo ad arrivare. Quando ho chiesto alla vecchina di prepararmi un chilo e mezzo abbondante di piccole papaccelle si è meravigliata non poco e contro i propri interessi mi ha detto:.... “Bambolina ma sei sicura che poi le saprai fare? Questa è una nostra ricetta tradizionale, tu lavori e sei di città...non è proprio una cosa semplice...”
Credetemi ma era proprio tenera e protettiva...aveva seriamente paura che le avrei mandato quelle piccole papaccelle in malora...quasi resisteva nel passarmi tra le mani il sacchetto che le conteneva...
...Si perchè se una donna lavora tutta la giornata può covare sotto sotto un cuore da foodblogger?? Che poi vallo a spiegare che quasi tutte lavoriamo e troviamo il tempo di fare le cose per bene anche in cucina.... Anche a chi lo dico espressamente che ho un piccolo blog di cucina riesco a tirar fuori solo una bella risata... E così ai più nascondo la mia seconda identità misteriosa...
..Poi se comincio a pensare al poco tempo che mi resta per curare questo spazio per me prezioso ed a tutto il mondo parallelo degli altri blog che vorrei seguire con più assiduità faccio venirmi anche un pò i sensi di colpa...e penso che forse un pò capisco perchè ai più che mi pensano come ad una persona in cucina viene da ridere....
Ma per le cose che si amano...ed io amo cucinare e condividere con voi che passate di qui tutto quanto...il tempo lo si trova...e quando faccio queste cose il tempo diventa leggero e prezioso....
Quindi occorre rimpinguare la dispensa...per sfatare il tutto ...eh, eh...
Ecco le mie due serate passate a creare questi bocconcini succulenti...ovviamente ho variato un pò la ricetta non seguendo proprio la tradizione...ho aggiunto dell’aceto di mele per scottare le papaccelle e poi delle olive taggiasche e cumino nell’impasto del patè...e credo che un vasetto sarà per la vecchina che potrà giudicare....
Ingredienti per scottare 1Kg e mezzo di papaccelle:
½ litro di aceto bianco
½ litro di vino bianco
½ litro di aceto di mele
1 cucchiaio di sale
Ingredienti per il patè di tonno:
300g di tonno sgocciolato
100 gr. di acciughe
2 cucchiai di capperi
3 manciate di olive taggiasche snocciolate
1 cucchiaino di cumino
Ingredienti per conservarli:
olio evo mescolato ad olio di girasole perchè non condensi quando si conserva il vasetto in frigo una volta aperto.
Procedimento:
Fare sterilizzare i barattoli bollendoli per 10 minuti e lasciarli raffreddare.
Lavare le papaccelle e privarle del picciolo e dei semi interni. Attenzione ad usare guanti di lattice altrimenti le mani bruceranno per una giornata intera.
Fare bollire la miscela di aceto e vino e calare le papaccelle poche per volta facendole scottare per soli 5 minuti. Lasciarli asciugare completamente su di un canovaccio per circa 4 ore.
Preparare il patè mettendo tutti gli ingredienti nel mixer.
Farcire le papaccelle senza riempirli troppo ed adagiarli nel vasetto. Riempire con la miscela dei due oli. Chiudere i barattoli e farli bollire per 30 minuti.
Lasciarli raffreddare e conservarli in dispensa. Una volta aperto il vasetto va conservato in frigo.
Questi bocconcini, credetemi, sono delle pepite preziose. Al primo morso il sapore è scioglievole sul palato ed il patè sapido si miscela con il gusto dolce del peperoncino...poi sul finale la nota di piccante che stuzzica le papille inducendo a volerne assaggiare subito un altro.
Si prestano per aperitivi ad inizio pasto oppure per accompagnare taglieri di formaggi e salumi.
Io ne conserverò un vasetto per le feste di Natale....sono certa che saranno di sicuro effetto!!!
Bacioni a tutti coloro che passano di qui!!